LA PRESENZA E IL CORO

Laboratorio sull’attore condotto da SERENA SINIGAGLIA

7-10 Aprile 2016 – Teatro Vittorio Emanuele, Messina

Progetto “femminile plurale”

Domande entro il 31 marzo 2016

 

Lavoro in teatro da vent’anni. Ho diretto classici e contemporanei, opere liriche e di prosa, ho fondato una compagnia che lavora ancora in ensemble e che dirige un teatro a Milano, ho firmato regie per il Piccolo, il Valle (quando ancora era aperto), la Fenicie, lo Stabile di Torino, insomma tanti teatri grossi istituzionali ma anche per la mia compagnia, in cantine, centri sociali, teatri occupati. Ho anche bazzicato il commerciale e le produzioni privati. Insomma un percorso piuttosto eclettico, dovuto da una curiosità insaziabile. Insegno nella Scuola del Piccolo Teatro di Milano, insegno è una parola grossa, diciamo che mi confronto con gli allievi di un’importante sede formativa istituzionale. Per saperne di più di me, vi allego il curriculum ma forse in internet trovate facilmente tracce del mio percorso. Ad ogni modo mi preme in questa sede raccontare cosa amo del mio mestiere. E cosa serva ad un attore, quali prove, quali stimoli, quali incontri. Credo che il coro sia il cuore del mestiere dell’attore teatrale oggi. Viviamo in una società che esalta il singolo. Siamo continuamente sollecitati a dimostrare l’unicità e il valore della nostra individualità. La esponiamo in Facebook, in Instagram, la chattiamo di continuo. Il rischio è di ottenere proprio il contrario. La nostra individualità si stabilisce a partire dal confronto e dalla relazione con l’altro da noi, con la “pluralità”, altrimenti, oltre a ritrovarci sostanzialmente soli, rischiamo anche di non “significare” niente. Il teatro è un luogo antico e lento, poco incline alle tecnologie odierne. È il luogo umano per eccellenza. Un coro è diverso dalla massa, in un coro ogni singolo individuo è se stesso e contemporaneamente è con gli altri, impara ad andare d’accordo, senza che questo implichi alcuna spersonalizzazione. Una e mille coscienze, questo il coro. Una potenza. L’incipit della rivoluzione. Un “grande” coro rende enormi i propri corifei, un “piccolo” coro può schiacciare anche i più luminosi talenti. Il mio lavoro sull’attore parte da qui. Come stare nel coro e quale relazione stabilire se si è corifei. Oggi un attore di teatro deve essere intenso. Di un’intensità extra-quotidiana. Deve prepararsi ad un incontro indimenticabile col pubblico. Non è cinema, non è televisione, è dal vivo, diamine! Al contempo l’attore di oggi non può esimersi dal trovare una credibilità che sappia veicolare l’intensità di cui sopra. Il cinema e la televisione hanno cambiato radicalmente la nostra percezione della finzione. Tutto deve suonare naturale, semplice, facile, in una parola: credibile. Lavorerò quindi sull’intensità e credibilità del corifeo in relazione al coro che lo supporta e lo sostiene nel qui e ora dello spazio vuoto di un teatro. Per farlo, chiedo ad ogni attore interessato, di portare due monologhi a sua scelta, un classico e un contemporaneo, perfettamente a memoria, e una canzone, anch’essa a memoria. Vorrei vestiti comodi e sobri ma niente tute o “completi neri” da teatro. La giornata di lavoro (otto ore circa pause comprese) si articolerà in una parte di allenamento fisico e una di allenamento vocale con un mio trainer e una terza parte di “composizione” con me.

Il laboratorio è rivolto a massimo 15 persone. E’ aperto a tutti, anche se mi riservo una selezione su curriculum. Comunque il lavoro che propongo può tornare utile a professionisti o aspiranti tali in generale. E, lasciatemelo dire, anche al pubblico, quel pubblico partecipe e responsabile che può aiutare il buon teatro ad esistere e prosperare.

Serena Sinigaglia

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Destinatari del laboratorio:

Attori e attrici professionisti (max 15). Partecipazione gratuita a numero chiuso. È obbligatoria la frequenza. Non sono ammesse assenze o possibilità di frequentare parzialmente, con orari ridotti rispetto a quelli programmati.

Durata e orario:

Dal 7 al 10 Aprile 2016 (giovedì 7: dalle 15 alle 21; venerdì 8 e sabato 9: dalle ore 10 alle ore 18; domenica 10: dalle ore 9 alle ore 16)

Scadenza:

La domanda, su apposito modulo predisposto, deve essere inviata per mail, insieme al proprio Curriculum Vitae, entro e non oltre il 31 Marzo 2016.

Solo le persone selezionate saranno avvertite per mail o telefono.

Inviare il materiale a: formazione@teatrovittorioemanuele.it

Clicca qui per il download della domanda di partecipazione

Informazioni:

Tel. 090 8966226 (int. 316 Sig. Giuseppe Sigilli – orari 9 -13 dal Lun al Ven;

mercoledì ore 15.30 – 17) – formazione@teatrovittorioemanuele.it

 

Serena Sinigaglia

Serena Sinigaglia (1973) si diploma al corso di regia teatrale presso la Civica Scuola D’Arte Drammatica Paolo e nel 1996 è fondatrice e direttore artistico della Compagnia ATIR. Il suo percorso registico da sempre si è articolato attraverso diversi filoni. Quello dei classici, tra cui si ricordano lo spettacolo d’esordio “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare, “Lear ovvero tutto su mio padre” tratto da Re Lear di W. Shakespeare, traduzione di Laura Curino, “Le Troiane” da Euripide, traduzione di Laura Curino, “Donne in parlamento” da Aristofane, traduzione di

Laura Curino, “Nozze di Sangue” di F. Garcia Lorca, traduzione di Marcello Fois. Accanto ai grandi autori del passato Serena Sinigaglia ha sempre portato avanti anche il repertorio contemporaneo. I principali passaggi di questo percorso sono stati “1943 – Come un cammello in una grondaia”, libero montaggio di brani, danze, musiche, lettere, canti e parole ispirato e guidato da “ Lettere dei condannati a morte della resistenza europea”, “Natura morta in un fosso” di Fausto Paravidino, “L’età dell’oro” di e con Laura Curino, “Il grigio” di Gaber, Luporini, “1968” di Serena Sinigaglia e Paola Ponti, “1989: crolli”, “La cimice” di V. Majakovskij, con Paolo Rossi, “La bellezza e l’inferno” di e con Roberto Saviano, “Ribellioni Possibili” di Luis Garcia Arays e Javier Garcia Yague, “Alla mia età mi nascondo ancora per fumare” di Rayhana. Gli spettacoli sono stati prodotti sia dalla Compagnia ATIR sia da molti dei principali teatri italiani fra cui il Piccolo Teatro di Milano. Dal 2001 Sinigaglia si misura molte volte anche con l’opera lirica, come accaduto a luglio 2012 con “Carmen” di Bizet al Macerata Opera Festival. Nel maggio del 2008 pubblica per la casa editrice RIZZOLI il suo primo romanzo “E tutto fu diverso”. Tra i premi si ricordano: Premio nazionale di regia al femminile Donnediscena (2005), Premio Franco Enriquez (2006), Premio Hystrio alla compagnia ATIR (2006) e quello al Teatro Ringhiera (2012), Premio Milanodonna 2007 del Comune di Milano, Medaglia d’oro 2007 conferita dalla provincia di Milano per l’attività promossa dall’ATIR, Premio Rhegium Julii 2008 per la miglior opera prima col romanzo “E tutto fu diverso”, Premio Milano per il Teatro 2009 per il miglior spettacolo con “L’Aggancio”, Premio UNU 2009 per “La bellezza e l’inferno”, Premio Hystrio 2012 al Teatro Ringhiera, Ambrogino d’oro 2012 al Teatro Ringhiera, Premio ANCT 2014 alla carriera, Premio Hystrio 2015 alla regia.

Laboratrio: LA PRESENZA E IL CORO