Spettacolo annullato in ottemperanza al decreto del 04 marzo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e s.m.i. per il contenimento del diffondersi del virus Covid – 19, fino al 13 aprile compreso.
da “Le Bal” una creazione del Théâtre du Campagnol da un’idea e nella regia di Jean-Claude Panchenat
uno spettacolo di Giancarlo Fares
coreografie Ilaria Amaldi
con
Giancarlo Fares, Sara Valerio
Alessandra Allegrini, Riccardo Averaimo, Alberta Cipriani, Manuel D’amario, Vittoria Galli, Alessandro Greco, Alice Iacono, Francesco Mastroianni, Davide Mattei, Matteo Milani, Pierfrancesco Perrucci, Maya Quattrini, Patrizia Scilla, Viviana Simone
scenografie Marco Lauria
costumi Francesca Grossi
disegno luci Anna Maria Baldini
sound designer Giovanni Grasso
assistente alla regia Alessandro Greco
regia Giancarlo Fares
produzione OTI Officine del Teatro Italiano e TIEFFE Teatro Milano
progetto realizzato con la collaborazione di Viola Produzioni
La pista di una balera si presenta pronta ad accogliere le coppie che di li a poco riempiranno la sala. Un luogo d’incontro in cui uomini e donne cercano gli altri, in cui si va a passare i pomeriggi. Si compiono gli ultimi passi, si rivivono le ultime memorie. Ma gli uomini e le donne che ora popolano la sala sono ancora vivi: gelosie, rancori, stilemi caratteriali radicati nell’essere umano si mostrano ed interagiscono.
Tutti ballano e progressivamente si raggiunge il momento clou: una sorta di gara di ballo a chi è più bravo, una gara in cui non vince nessuno, ma nel procedere del crescendo si arriva ad un movimento accelerato che porta i personaggi a liberarsi dal peso dell’età, ci si libera dei costumi e si torna giovani degli anni trenta.
Da questo momento è la storia a farla da padrona e la musica ne scandisce l’evolversi. La musica di fa drammaturgia e permette alle azioni di esplodere e raccontare la storia del nostro paese che si dipana dagli anni trenta, passando per la seconda guerra mondiale, la liberazione, il boom economico, la leggerezza degli anni 60, l’arrivo del rock and roll, le lotte di classe, la droga dilagante, le paiettes degli anni 80, la corruzione, l’alienazione degli anni 90, la paura dell’undici settembre e la riconquista dei valori, dell’amore che dona speranza narrando i cambiamenti della vita quotidiana, la migrazione verso il nord, l’abbigliamento, il mangiare, il modo d’esprimere le proprie emozioni.
Un racconto affidato alla musica e agli attori. Alla forza comunicativa delle azioni, dei gesti e dei suoni si accompagnano i molti cambi di costume che raccontano il susseguirsi dei decenni, i mutamenti dei colori e lo scoprirsi del corpo. Sulle note di canzoni italiane che appartengono alla memoria comune, dal Trio Lescano a Fred Bongusto, da Modugno a Mina, Enrico Ruggeri, Battiato, Celentano e Morandi, solo per citarne alcuni, si racconta l’Italia che balla dal 1940 al 2001.
Lo spettacolo originale,nasce dalla mente di Jean-Claud Penchenat, presente come attore anche nella trasposizione cinematografica Ballando Ballando diretta da Ettore Scola.