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Pour un oui ou pour un non

POUR UN OUI OU POUR UN NON

di Nathalie Sarraute

con Umberto Orsini e Franco Branciaroli

regia, scene e costumi di Perluigi Pizzi

produzione Compagnia Orsini e Teatro de Gli Incamminati

 


La Trama
Due amici si ritrovano dopo un non motivato distacco e si interrogano sulle ragioni della loro separazione scoprendo che sono stati i silenzi tra le parole dette e soprattutto le ambiguità delle “intonazioni” a deformare la loro comunicazione aprendola a significati multipli e variati. Ogni “intonazione” può essere variamente interpretata dalla disposizione d’animo di chi l’ascolta. Questo è il tema centrale di “Pour un oui ou pour un non”, titolo che si può semplicemente tradurre con “Per un si o per un no” ma che in realtà significa molto di più e che nella nostra lingua ha solo un’apparente valenza speculare. “Per un sì o per un no” è quel nulla che può cambiare tutto, quel nonnulla che provoca lacerazioni profonde, ferite insanabili.
L’incontro tra i due non è casuale. Non hanno nomi scenici. Non si chiamano, è superfluo. È Orsini che ha invitato Branciaroli a fargli visita. E il motivo è una “pendenza”:  una frase detta anni fa che non ha digerito: “ah bene… allora è così!”. L’amico straluna gli occhi. Non comprende. E Orsini insiste: “Non è la frase in sé, ma il modo in cui è stata detta… con pause e accenti calibrati a significare un parere negativo se non  addirittura sarcastico.  Oppure, ancora peggio… , e  per spiegare meglio il senso di tutto questo, Orsini sale su una tavolo (con incredibile agilità) e scrive sul muro (nero) la parola “degnazione”. Concetto non accettabile per lui. Branciaroli è sempre più esterrefatto. Prova a controbattere. Orsini per dimostrare le sue ragioni chiama con il tablet una coppia di amici via Skype per sottoporre la questione, che non sarà comunque risolta: gli amici non prenderanno le parti di nessuno, lasciando il dubbio, il non definito.
Orsini rivanga, rimugina nel passato. Storie di 50 anni prima. Rinfaccia l’amico di sempre di avergli teso delle trappole. Rinfaccia falsità. Branciaroli tenta di ribattere. Orsini allora stempera: “a volta si dice più di quello che si pensa”. A questo punto Branciaroli vuole andarsene, ma si ferma a osservare la strada dalla finestra. È un gioco di specchi che vede protagonista anche Orsini. Poi una mano sulla spalla dell’amico allenta la tensione. Ma solo per pochi attimi. Branciaroli cita Verlaine e lo paragona all’amico, che rifiuta tale accostamento. Poi prende un foglio bianco e vi scrive la parola “prende”. E dice di essere lui caduto in una trappola. Orsini quasi a “conquistare” le distanze e omologare Branciaroli alla massa passa da un confidenziale “tu” a un distaccato “voi”. Ed è la volta di Branciaroli di scrivere sul muro: “geloso”. Colpisce nel segno. È un duello ormai all’ultima emozione. La tensione viene ammorbidita da qualche intervento ironico che fa sorridere il pubblico. Poi arriva la scena finale. Inaspettata. Un tuffo al cuore. Che non vi sveleremo.

 

Come possono le parole “non dette” o le intonazioni ambigue provocare malintesi e guastare definitivamente l’amicizia di due vecchi amici?
La commedia di Nathalie Sarraute, una delle più importanti scrittrici francesi della seconda metà del novecento e che ha occupato un posto importante nell’alchimia tra teatro dell’assurdo e teatro del quotidiano, mette al centro della scena la forza delle parole in una ragnatela di incomparabile abilità.
Due amici che si ritrovano dopo un non motivato distacco si interrogano sulle ragioni della loro separazione e scoprono che sono stati i silenzi tra le parole dette e soprattutto le ambiguità delle “intonazioni” a deformare la loro comunicazione aprendola a significati multipli e variati.
Ogni “intonazione” può essere variamente interpretata dalla disposizione d’animo di chi l’ascolta. Questo
è il tema centrale di “Pour un oui ou pour un non” titolo che si può semplicemente tradurre con “Per un si o per un no” ma che in realtà significa molto di più e che nella nostra lingua ha solo un’apparente valenza speculare. “Per un si o per un no” è quel nulla che può cambiare tutto, quel nonnulla che provoca lacerazioni profonde, ferite insanabili. La prosa della Sarraute, nella sua complessità, è un banco di prova per due manipolatori della parola quali Franco Branciaroli e Umberto Orsini che si ritrovano sulla scena dopo tanti anni per dare vita con la loro abilità al terribile gioco al massacro che la commedia prevede. A guidare questo gioco sarà uno dei maestri indiscussi dello spettacolo, Pier Luigi Pizzi, che ritorna al suo antico amore per la prosa ben noto a chi lo ricorda tra i collaboratori più assidui della “Compagnia dei giovani” fin dai sui inizi.

 

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Per l’ingresso agli spettacoli potranno essere utilizzati i voucher o i biglietti/abbonamenti non convertiti, acquistati per la Stagione Teatrale 2019/2020.

In ottemperanza alle normative Covid 19 per accedere al Teatro è necessario, giusta Ordinanza del Ministero della Salute del 28 aprile 2022, indossare la mascherina FFP2.

Biglietteria Vivaticket e botteghino E.A.R. Teatro di Messina.
Orari 9/13 – 16/18:40, domenica e lunedì chiuso Tel. 0902408836.

 

Programmazione

Dal 21 maggio 2022
al 22 maggio 2022
 

Sabato 21 maggio 2022, ore 21
Domenica 22 maggio 2022, ore 17:30

 

Biglietti

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