Teatro accessibile alle persone con disabilità sensoriali

Menu

 

La bohème

Bohéme - Teatro Vittorio Emanuele

La bohème

Opera in quattro quadri

Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

(da Scènes de la vie de Bohème di Henr Murger)

Musica di Giacomo Puccini

Prima rappresentazione : 1 febbraio 1896 Teatro Regio di Torino

Maestro concertatore e direttore d’orchestra: Marco Alibrando

Regia: Giorgio Bongiovanni

 

Personaggi interpreti

Rodolfo: Danilo Formaggia

Schaunard: Salvatore Salvaggio

Benoit/Alcindoro: Angelo Nardinocchi

Mimì: Elisa Balbo

Marcello: Vittorio Prato

Colline: Eugenio Di Lieto

Musetta: Paola Cigna

Parpignol: Davide Scigliano

Sergente dei doganieri: Alessandro Vargetto

Doganiere: Giuseppe Lo Turco

Venditore di prugne: Giulio Arena

 

Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele

Coro “F. Cilea” di Reggio Calabria diretto dal Maestro Bruno Tirotta

Coro di voci bianche “Biancosuono” di Messina diretto da Agnese Carrubba

 

Costumi: Carla Ricotti

Scene su bozzetti originali di Nicola Benois

Disegno luci: Renzo Di Chio

Produzione E.A.R. Teatro di Messina

 

Personaggi

Rodolfo, poeta (tenore)

Schaunard, musicista (baritono)

Benoit, padrone di casa (basso)

Mimì (soprano)

Marcello, pittore (baritono)

Colline, filosofo (basso)

Alcindoro, consigliere di stato (basso)

Musetta, (soprano)

Parpignol, venditore ambulante (tenore)

Sergente dei doganieri (basso)

Doganiere (basso)

Venditore di prugne (tenore)

Borghesi, Bottegai e Bottegaie, Camerier da caffè, Ragazze, Ragazzi, Sartine, Soldati, Studenti, Venditori ambulanti

 

TRAMA

L’esistenza gaia e spensierata di un gruppo di giovani artisti bohémien – il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il musicista Schaunard e il filosofo Colline – costituisce lo sfondo dei diversi episodi in cui si snoda la vicenda dell’opera, ambientata nella Parigi del 1830.

 

Quadro I

In una misera soffitta

È la vigilia di Natale. Rodolfo guarda meditabondo fuori della finestra, Marcello lavora al suo quadro “Il passaggio del Mar Rosso”. Infreddoliti ed impossibilitati a lavorare per il gelo che ha invaso la soffitta, sono costretti a bruciare nel caminetto il grosso manoscritto di un dramma di Rodolfo. Rientra il filosofo Colline, desolato perché ha trovato chiuso il Monte dei Pegni. Trionfante entra invece il musicista Schaunard, portando del denaro, frutto di un’insolita sua prestazione musicale. I festeggiamenti sono interrotti dall’inattesa visita di Benoît, il padrone di casa venuto a reclamare l’affitto, che però viene liquidato con uno stratagemma. Costretto a bere dai turbolenti inquilini, il vecchio si lascia andare ad imprudenti confidenze sulle sue infedeltà coniugali e viene perciò cacciato con alte grida di riprovazione dagli improvvisati moralisti. È quasi sera e i quattro bohémiens decidono di andare al caffè di Momus. Marcello, Colline e Schaunard escono; Rodolfo deve attardarsi per finire un articolo. Mentre il poeta sta scrivendo, fa la sua apparizione Mimì, una dolce e bella grisette che abita in una soffitta dello stesso casamento: le si è spento il lume e cerca una candela per poterlo riaccendere. Ma la ragazza si sente male e le cadono di mano il candeliere e la chiave di casa. Rodolfo è colpito dal pallore e dalla bellezza della fanciulla. L’aiuta a rimettersi ma, una volta riacceso il lume ma, una volta riacceso il lume, una folata di vento lo spegne ancora e li lascia al buio. Rodolfo, trovata nel buio la chiave, si guarda bene dal restituirla a Mimì, desideroso di passare ancora un po’ di tempo con lei e di conoscerla meglio. L’idillio dei due giovani, ormai ad un passo dal dichiararsi reciproco amore, viene interrotto dagli amici che, impazienti di far baldoria, dalla strada, reclamano Rodolfo. Il poeta vorrebbe restare in casa con la giovane, ma Mimì propone di accompagnarlo. Già innamorati, i due giovani si baciano, poi a braccetto, si avviano giù per la scala.

Quadro II

 Al Quartiere Latino

Colline ha comprato un vecchio, sdrucito pastrano; anche Schaunard fa acquisti, mentre Rodolfo e Mimì si aggirano fra la folla, felici del loro amore, e il poeta regala alla sua innamorata una cuffietta rosa. Il solo Marcello è triste e pensieroso: la bella Musetta, infatti, lo ha abbandonato da qualche tempo per correre dietro a nuovi amori. Rodolfo e Mimì raggiungono gli altri bohèmiens al caffè Momus. Il poeta presenta la nuova arrivata agli amici. Il poeta presenta la nuova arrivata agli amici e le regala una cuffietta rosa. Al caffè si presenta anche Musetta, accompagnata dal vecchio e ricco Alcindoro. Riconosciuto Marcello, la ragazza si siede al tavolo vicino a quello degli amici e dal suo posto lancia frasi maliziose e occhiate eloquenti. Marcello non può resisterle e i due amanti, riconciliatisi, fuggono insieme agli altri amici. Quando Alcindoro, allontanato poco prima da Musetta con un pretesto, torna al suo tavolino, non trova più la ragazza ma, in cambio, i due conti da pagare, e cade sopra una sedia allibito.

Quadro III

La Barriera d’Enfer

Febbraio. Neve dappertutto. In un cabaret vicino, lavora Marcello, ivi alloggiato insieme con Musetta, che dà lezioni di canto agli ospiti. Mimì, pallida e sofferente, ha un colloquio con Marcello: la vita con Rodolfo è diventata impossibile: le liti e le incomprensioni sono all’ordine del giorno e la fanciulla non sa più che fare. Di nascosto, Mimì assiste al colloquio tra Rodolfo – appena sopraggiunto – e Marcello: il poeta accusa Mimì di leggerezza e infedeltà ma poi – dietro insistenza di Marcello – confessa la vera ragione del suo modo d’agire: Mimì è gravemente malata e la vita nella soffitta potrebbe pregiudicarne ancor più la salute. È necessaria quindi una separazione. Mimì, dal suo nascondiglio, si lascia sfuggire un singhiozzo, e Rodolfo la scopre. Un appassionato colloquio s’intreccia tra i due amanti, che ricordano con struggente nostalgia tutte le gioie del periodo trascorso insieme. I due vorrebbero separarsi, ma trovano che lasciarsi in inverno sarebbe come morire, così decidono di aspettare fino alla bella stagione, la Primavera. Alle tristi e dolorose parole di Mimì e di Rodolfo si uniscono, ad un certo punto, le frasi pungenti e velenose di Musetta e Marcello: il pittore ha scoperto l’amica mentre civettava con un avventore e le fa una violenta scenata di gelosia, alla quale la ragazza reagisce infuriata. Anch’essi si lasciano: la vita in comune è diventata un inferno. Mentre Mimì e Rodolfo si avviano verso i loro ultimi giorni di felicità, Musetta continua a lanciare atroci insulti contro Marcello, che rientra nel cabaret furibondo.

 

 

Quadro IV

Nella soffitta

Ormai separati da Musetta e Mimì, Marcello e Rodolfo ostentano indifferenza e perfetta felicità, ma in realtà pensano e continuamente rimpiangono le amiche perdute. Giungono Colline e Schaunard che recano una magra cena: pane e un’aringa. Simulando un gaio e ricco festino, i quattro buontemponi inscenano una buffa pantomima, ballando e cantando con umoristico brio. Ma le battute e i giochi dei quattro bohémiens servono solo a mascherare la loro disillusione. L’animata scena è interrotta dall’arrivo improvviso di Musetta, che accompagna Mimì sofferente e semisvenuta. La ragazza è infatti gravissima: sentendo prossima la fine ha voluto rivedere il suo Rodolfo, in quella soffitta dove avvenne il loro primo incontro, e, per strada, ha incontrato Musetta che da tempo la cercava. Rodolfo adagia Mimì sul letto e gli amici si prodigano per recarle qualche conforto. Musetta manda Marcello a vendere i suoi orecchini per comperare medicine, ed esce lei stessa per cercare un manicotto che scaldi le mani gelide di Mimì. Anche Colline decide di vendere il suo vecchio cappotto al quale è molto affezionato, per contribuire alle spese. Rimasta sola con Rodolfo, Mimì rievoca i dolci momenti del loro amore e si stringe ancora, con infinita passione, all’unico uomo che ha veramente amato. Rientrati gli amici, Mimì prende con gioia dalle mani di Musetta un manicotto che ella crede dono di Rodolfo e si spegne dolcemente. Mimì è apparentemente assopita, inizialmente nessuno si avvede della sua morte. Il primo ad accorgersene è Schaunard, che lo confida a Marcello. Nell’osservare gli sguardi e i movimenti degli amici, Rodolfo si rende conto che è finita e piangendo, si getta allora sul corpo della fanciulla invocandola disperatamente.

 

Programmazione

30 marzo 2016

01 aprile 2016

03 aprile 2016

 

Biglietti

Clicca per andare alla pagina di acquisto.


 Acquista
 

Turnazioni Abbonati

Turno A Lirica e Plus: Mercoledì ore 21:00

Turno B Lirica e Plus: Venerdì ore 21:00

Turno C Plus: Domenica ore 17:30