Regia e drammaturgia Auretta STERRANTINO
Musiche originali Vincenzo QUADARELLA
Scenografia Giulia DROGO
Assistente alla regia William CARUSO
Con
Abele – Livio BISIGNANO
Caino – Oreste DE PASQUALE
QA-QUASIANONIMA – Produzioni
Atto Unico – Prosa
Caino? Caino non è come sembra.
E Abele? Abele somiglia alla luce del sole.
Due fratelli, i primi dall’inizio dei tempi.
Due volti che non sanno specchiarsi l’uno nell’altro: si cercano, si respingono, si rifiutano eppure in fondo si completano. Limitare confuso tra opposte pulsioni che non si escludono
“Caino. Homo Necans” si colloca lungo quella delicatissima linea di confine che separa le categorie storiche del pensiero, della morale, dell’etica: bene e male, giusto e sbagliato. E, lungo quella linea, questa pièce innesta due ulteriori elementi in grado di aprire un conflitto d’interpretazione e mettere in crisi il dogma. Così nella storia del biondo Abele, buono e ubbidiente, e del cattivo Caino, invidioso e spietatamente egoista, si aggiungono il compiacimento del buono e la malattia del cattivo, la consapevolezza del buono e l’ingenuità del cattivo. In tal modo i ruoli finiranno col confondersi con grande facilità. Lo studio per la messinscena tenterà di analizzare, dunque, Caino e Abele come due facce di una stessa medaglia, un’unica entità spaccata da una dicotomia massacrante: l’istinto del più forte, il tentativo di resistere del più debole. Il buio e la luce. Due forze incontenibili che trovano esito solo nella violenza e nella sopraffazione come condicio sine qua non per la sopravvivenza. L’Homo Necans diventa così quasi uno status imprescindibile dell’uomo.
Il rapporto tra i due fratelli, viene affrontato sia dal punto di vista fisico che dialettico, seguendo il solco segnato dalla drammaturgia di Koffka, senza ignorare il sapore irriverente della visione di Saramago o il lavoro di stampo prettamente poetico di Mariangela Gualtieri.
Una pièce che avrà parola e silenzio come centro focale e il movimento e lo studio del corpo e dell’interazione tra i corpi come elemento necessario per la completezza dell’indagine intrapresa.
“Caino. Homo Necans” costituisce il primo capitolo di un più grande studio che sfocerà in una trilogia Dei Traditori o dei portatori di colpa, le cui suggestioni derivano dagli ultimi Canti dell’Inferno dantesco. Al centro del lavoro è l’indagine delle immagini stereotipiche della religione cristiana. Nello specifico, appunto, il topos dei portatori di colpa): Caino appunto, Giuda e infine Gesù.
Lo spettacolo è prodotto da QA-QuasiAnonimaProduzioni una compagnia indipendente, nata a Messina nel 2013 con il preciso intento di portare sulla scena volti e testi nuovi, che facciano dialogare autori antichi e moderni con gli esiti di una nuova ricerca drammaturgica. In questi anni QA, fondata da Vincenzo Quadarella e Auretta Sterrantino, ha messo in scena una decina di spettacoli, interpretati da professionisti con un background di esperienze rilevanti in ambito teatrale. QA è stata anche in giro per l’Italia, a Roma, al Festival dell’Arena nel Parco Archeologico dell’Appia Antica con “Erebo. Il lungo addio” (estate 2015) e a Parma, al Teatro del Cerchio (Febbraio 2016) con “Adolphe. The importance of being…”. Proprio con questo spettacolo la compagnia era già stata ospite del cartellone della Laudamo lo scorso giugno.
QA produce a Messina anche una rassegna di nuova drammaturgia totalmente autofinanziata, che ha appena concluso la sua terza edizione, “Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena”. Dal 2013 a oggi quasi 30 ha portato in scena quasi trenta spettacoli, molti dei quali in prima nazionale, registrando importanti ospiti come Caludio Collovà, Sergio Basile, Tino Caspanello, Manuel Giliberti, Angelo Campolo, Luca Fiorino Roberto Bonaventura, Carmelinda Gentile, Elena Polic Greco e Donatella Bartoli.