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Due passi sono

Spettacolo Vincitore Premio Scenario per Ustica 2011- Premio In-Box 2012 - Premio Internazionale T. Pomodoro 2013

Due passi sono

 

Due piccoli giganti combattono una dolce e buffa battaglia per imparare a non fuggire dalla vita, usando le armi della poesia e dell’autoironia. La struggente consapevolezza del limite, anziché spegnere desideri e speranze, diventa il grimaldello con cui forzare la porta del futuro. In un rapporto di apparente normalità, un uomo e una donna, nel cicaleccio ossessivo di un linguaggio di coppia, elaborano una lingua tra Sicilia e Calabria in cui va a consolidarsi l’insostenibile malattia dei rapporti.

“Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi sono la personificazione di una poesia imbarazzante (e tenera, e all’occasione caustica) che si fa malattia del vivere e coscienza di ogni finale di partita insita nelle coppie umane e al limite del disumano. La compagnia Carullo-Minasi va spiata in qualunque minima espressione di un minimalismo petulante e divertente che non ha uguali. Non perdeteli. Diciamo davvero”.

Rodolfo Di Giammarco, La Repubblica

“…Essi si sarebbero svegliati e si sarebbero affrettati a baciarsi l’un l’altro,

affrettandosi ad amare, avendo coscienza che i giorni sono brevi,

che era tutto quello che rimaneva loro.

Si sarebbero affrettati ad amare

per spegnere la grande tristezza che era nei loro cuori (…)”

Dostoevskij

Premio Scenario per Ustica 2011 – Premio In-Box 2012 – Premio Internazionale T. Pomodoro 2013

 Due piccoli esseri umani, un uomo e una donna dalle fattezze ridotte, si ritrovano sul grande palco dell’esistenza, nascosti nel loro mistero di vita che li riduce dentro uno spazio sempre più stretto, dall’arredamento essenziale, stranamente deforme, alla stregua dell’immaginario dei bimbi in fase febbricitante. Attraversano le sezioni della loro tenera e terribile, goffa e grottesca vita/giornata condivisa. Sembrano essere chiusi in una scatoletta di metallo, asettica e sorda alle bellezze di cui sono potenziali portatori, ma un “balzo” – nonostante le gambe molli – aprirà la custodia del loro carillon. Fuoriescono vivendo il sogno della vera vita da cui non è più necessario sfuggire, ma solo vivere, con la grazia e l’incanto di chi ha imparato ad amare la fame, la malattia, i limiti dello stare.

Immagine-cripta sacra, surreale e festosa, quella del loro matrimonio, dove come in una giostra di suoni, colori e coriandoli, finiranno per scambiarsi meravigliosi propositi di poesia.

Vogliamo, tra le righe della poesia farci portavoce di una generazione presa dai tarli cui è preclusa la possibilità di realizzare, con onestà e senza compromessi, le proprie ambizioni. Sentiamo pesante l’immortalità della tragica favola di Romeo e Giulietta lì dove nulla di vivo resta se non i vecchi, la cui faida e il cui egoismo, non il caso, hanno ucciso i giovani. Romeo e Giulietta potranno finalmente stare insieme ma solo nella cripta, col loro amore per l’eternità nelle statue d’oro che i carnefici eleveranno a ricordo. Abbiamo voglia di sfidare il mito e celebrare il lieto fine nella vita, o quantomeno nella speranza della stessa, e non nella morte avendo avuto la paradossale e sacrale fortuna di toccarla in vita. Così tra le piccole e grandi, tra le giustificate e ingiustificate, paure di questo percorso di conoscenza chiamato vita, per gioco e incanto, ci si abbandona al sonno vero del sogno lì dove nasce la nuova Bianca vita, progenie che darà continuità al piccolo amore, sempre custodito in ogni cuore.

Carullo-Minasi

 

 


Spettacolo vincitore Premio Scenario per Ustica 2011, per l’impegno civile

Laddove la quotidianità ha preso le sembianze della patologia, due piccoli giganti combattono una dolce e buffa battaglia per imparare a non fuggire dalla vita, usando le armi della poesia e dell’autoironia. Ma la struggente consapevolezza del limite, anzichè spegnere desideri e speranze, diventa per loro il grimaldello con cui forzare la porta del futuro. Libertà è uscire dalla gabbia dorata di bugie protettive che impediscono di spiccare il volo a un’intera generazione. Due passi sono per varcare quella soglia: si chiamano amore e dignità, guadagnati sul campo da un Romeo e Giulietta in miniatura, che non hanno paura di dormire per finta e sognare per davvero quella vita a lieto fine di chi, suo malgrado, ha assaggiato la morte (Motivazione della Giuria).

 

Spettacolo vincitore Premio In-Box 2012, per la circuitazione del nuovo teatro

Per la capacità di affrontare il tema della ricerca della felicità con un linguaggio al tempo stesso personale e universale, contemporaneo e popolare, in cui s’intrecciano fragilità e cinismo, determinazione, ironia e autoironia, disillusione e sogno, desiderio e commozione. Per la grazia surreale dei due interpreti, che anima la drammaturgia e la messa in scena con essenzialità e una mimica che a tratti lambisce la coreografia; per aver immaginato un luogo i cui limiti angusti sono costruiti solo per essere superati, mostrando la bellezza di ogni fuori (Motivazione della Giuria).

Spettacolo Vincitore Premio Il Teatro Nudo di Teresa Pomodoro 2013

La Giuria Internazionale presieduta da Livia Pomodoro, composta da Eugenio Barba, Lev Dodin, Frédéric Flamand, Jonathan Mills, LLuis Pasqual e Luca Ronconi assegna il terzo premio alla Compagnia Carullo-Minasi (unica compagnia italiana tra le premiate).

 

 

Programmazione

08 aprile 2015 ore 21:00

 

Biglietti

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Cast Artistico

Giuseppe Carullo

Cristiana Minasi

 

Cast Tecnico

Produzione: Carullo - Minasi;Il Castello di Sancio Panza

Regia, testi ed interpretazione : Giuseppe Carullo ; Cristiana Minasi

Scene e costumi: Cinzia Muscolino

Disegno luci: Roberto Bonaventura

Aiuto Regia: Roberto Bitto