di Harold Pinter
con Antonio Alveario, Alessio Bonaffini, Francesco Natoli
scenografia Giovanni La Fauci, Simone Di Blasi
costumi Monia Alfieri
assistente alla regia Adriana Mangano, Martina Morabito
regia e ideazione luci Roberto Bonaventura
organizzazione Marilisa Busà
produzione Castello di Sancio Panza
Un senzatetto viene ospitato in casa propria da un individuo ai limiti dell’autismo, che gli proporrà in seguito di occuparsi dello stabile in qualità di guardiano. Stessa proposta gli verrà fatta dal fratello più giovane, che, a contrasto con il più anziano, è invece visibilmente accelerato nelle azioni e nella loquela. Il clochard, che ha accettato di buon grado il trasferimento sotto un tetto, non perde occasione per lamentarsi degli spifferi, delle perdite d’acqua dal soffitto, delle nuove scarpe che gli vanno strette… il tutto senza aver intenzione di accettare un incarico che comporti un lavoro. In compenso, la sua presenza diventa elemento di rottura dell’equilibrio fra i due fratelli, i quali non comunicano mai.
Tre personaggi rinchiusi nei propri desideri e nei propri istinti di autoconservazione, incapace ognuno di vedere al di là di sè stesso.