Da una parte i pregiudizi e i conseguenti comportamenti discriminatori della cultura omofoba, dall’altra un giovane ingenuo, senza alcuna sovrastruttura.
“Io, mai niente con nessuno avevo fatto” è la storia di Giovanni, incarnazione dell’ingenuità e della passione allo stato puro, dell’innocenza che supera tutte le barriere della conoscenza e dell’ignoranza: un pezzo unico di anima che dice tutto quello che pensa, che crede a tutto quello che gli viene detto. Giovanni è la forza e il coraggio di chi non riesce a vedere il mondo se non come uno spartito di note da danzare. L’istinto alla vita, alla sopravvivenza. Oltre la malattia. Oltre il male. E di Rosaria, la cugina che per lui rappresenta tutto: fidanzata e sorella, madre e figlia. E ancora di Giuseppe, amore e amante del protagonista, l’ambiguità e la violenza, ma anche la passione carnale e focosa.
Lo scenario è brutale, istintuale, carico di violenza, tinto di colori forti, un contesto in cui l’innocenza di Giovanni sembra annegare, ma al quale invece sopravvive, riscattandosi attraverso i corpi e le anime dilaniate di Rosaria e Giuseppe. Sicilia anni ‘80, omosessualità, malattia, violenza, morte sono lo spunto per raccontare e suscitare emozioni, superando i contesti e le categorie, ma allo stesso tempo focalizzando l’attenzione su tematiche umane e sociali quanto mai presenti e scottanti.
La Compagnia con questo spettacolo è risultata vincitrice del San Diego International Fringe Festival 2014, Roma Fringe Festival 2013 (dove ha inoltre ottenuto il premio per la Migliore Drammaturgia a Joele Anastasi e Miglior Attore a Enrico Sortino),