di Fabrizio De Andrè
con Simone Cristicchi
testi don Andrea Gallo e don Pierluigi Di Piazza
direttore Valter Sivilotti
orchestra Teatro Vittorio Emanuele
Fabrizio De Andrè lo definì uno dei suoi lavori più riusciti, se non il migliore.
A quarantacinque anni dalla sua uscita, torna in una veste nuova “La Buona Novella”. Una versione per orchestra e coro, quella scritta da Valter Sivilotti e proposta dal “cantattore” Simone Cristicchi, artista molto apprezzato per la sua capacità di unire teatro e musica civile.
Si tratta di una nuova produzione del capolavoro di De Andrè, nata da un’idea di Valter Sivilotti, che per Cristicchi ha composto anche le musiche di “Magazzino 18”, e Giuseppe Tirelli, con testi di don Andrea Gallo e don Pierluigi Di Piazza, che ha ottenuto il patrocinio morale della Fondazione “De André” Onlus di Milano.
L’impianto musicale di base è quello del lavoro discografico dell’indimenticato cantautore genovese, al quale è stata aggiunta la canzone “Gesù” cantata da De Andrè prima ancora di incidere “La Buona Novella”.
Rivoluzionaria e provocatoria: così “Faber”, seguendo le caratteristiche dei vangeli aprocrifi, aveva presentato la figura di Gesù Cristo nel suo “concept album”. E altrettanto diverso, rispetto a come viene descritto nel Vangelo, è il Gesù che Cristicchi racconta in “A volte ritorno”, l’inedito monologo, dai toni drammatici e ironici al tempo stesso, in cui il “cantattore” immagina il ritorno di Cristo sulla terra, a bordo di un barcone, in mezzo agli ultimi. Non riconosciuto, considerato clandestino, costretto a vivere per la strada tra i clochard, Gesù si trova a confrontarsi con il male della società odierna.
“A volte ritorno” è la denuncia di Simone Cristicchi nei confronti della società, sempre più lontana dal messaggio evangelico, dal comandamento “Ama il prossimo tuo come te stesso”.