È un concerto-video che integra elementi musicali eterogenei provenienti dal personale “set” strumentale della compositrice Katia Pesti ad interventi di musica elettronica eseguiti ad hoc dal musicista Francesco Paolo Maimone.
I due artisti dialogano in un reciproco rapporto di scambio nel quale il suono acustico viene preso, suonato, mutato, per andare successivamente a sommarsi alla performance pianistica live. Sullo sfondo di questa vera e propria sinfonia contemporanea scorrono delle immagini astratte dall’universo strumentale di Katia.
Il paesaggio sonoro che circonda la musicista, fatto di percussioni ed altre invenzioni musicali, è evocato da riprese video che ritraggono oltre al piano il particolare set che popola la musica di Katia Pesti. Vediamo ad esempio un Gong mutarsi in navicella spaziale e partire per un fantastico viaggio sulla Luna durante il quale vengono attraversati gli abissi del microcosmo: immagini dell’universo cellulare umano sono trattate digitalmente, nella ricerca di uno spazio che sia al limite del riconoscibile. Ci si chiede cosa si stia guardando; una visione aerea, una galassia di stelle sono spesso rese equivoche da questo suggestivo mondo al microscopio. In questo percorso visivo che metaforicamente allude ad un viaggio cosmico, alla stregua di “2001 Odissea nello spazio” sono citate alcune sequenze del celebre film pioneristico “Voyage dans la lune” del 1902 di Georges Mèliés, che diventa il legame narrativo e simbolico del concerto-video: andare oltre le proprie possibilità, oltre la propria conoscenza ed aprirsi ad una sensibilità “altra” che la musica, tra
le arti, meglio rappresenta. L’intero video assume così il ruolo di “colonna visiva”, alcune volte didascalica, altre più astratta diventando al pari della musica per film, un ulteriore strumento espressivo.