Balletto in due atti e quattro scene
su musiche di Piotr Ilic Tchaikovsky
coreografie Teet Kask
scenografia Marco Pesta
costumi Akos Barat
lighting designer Dario Rossi
Personaggi e interpreti
Il Cigno: Alessia Campidori
Il Principe: Federico Mella
Il Padre/Rothbart: Alessandro Orlando
produzione Balletto di Milano
Il Lago dei Cigni del Balletto di Milano
È il balletto d’eccellenza del repertorio classico: il Lago dei Cigni, titolo che gode di una lunga tradizione e ancora oggi ricco di fascino.
L’appassionante storia di Odette, fanciulla cigno vittima dell’incantesimo che solo l’amore vero potrà spezzare, è presentata dal Balletto di Milano in una nuova produzione firmata da Teet Kask, affermato coreografo estone, già autore per il Balletto di Milano di Anna Karenina.
La nuova versione di Teet Kask del capolavoro della letteratura ballettistica segue la celebre storia, ma si distingue per una rilettura di alcuni dettagli in chiave più attuale. Un Lago “fashion”, che trova l’attualizzazione nella messinscena e ambientazione ma in cui non mancano la tradizionale magia degli atti bianchi e i virtuosismi della danza classica. La produzione si contraddistingue per quell’eleganza e creatività della Milano internazionale, caratteristiche che si ritrovano anche nei costumi di Akos Barat: abiti sofisticati e tutù dalle linee morbide ispirati alla moda dei grandi stilisti, preziosi nei tessuti dalle nuanches di tinte pastello.
Nel processo di stilizzazione di palazzi borghesi italiani del XVIII e XIX secolo, l’allestimento di Marco Pesta prende forma ispirandosi alle contemporanee strutture ed installazioni organiche ed è caratterizzato da linee pulite ed essenziali.
Sogno e magia ancora una volta si intrecciano sulla riva del lago, il luogo incantato della storia d’amore impossibile tra il Principe e il Cigno, con i colori e le atmosfere che hanno ispirato la musica, grandiosa e coinvolgente, di Tchaikovsky.
Note del coreografo
“Il mio lavoro segue l’ispirazione di Tchaikovsky a Ludwig II, soprannominato “Swan King”, visionario re di Baviera dal 1845 al 1886, anche devoto mecenate del compositore Richard Wagner.
Ludwig, nonostante le tante critiche ed ostilità, andò avanti con le sue idee e passioni, diventando un simbolo di libertà di espressione. Egli seguì ed esaudì i suoi sogni con piena dedizione e amore.
Credo che Tchaikovsky nell’anima e nel cuore si sentisse molto vicino a Ludwig e si ispirò a lui per il prototipo del sognatore Siegfried. Anche il mio Siegfried ha un temperamento artistico e rifugge le responsabilità imprenditoriali e il matrimonio che il proprio padre vorrebbe combinare. Questo nuovo Lago è infatti ambientato in una famiglia borghese dell’aristocrazia, dove il padre vorrebbe Siegfried a capo dell’impresa familiare e sposato con una ragazza scelta dalla famiglia.
Un ruolo importante è riservato al miglior amico di Siegfried, Benno. I suoi propositi come “giullare” non sono quelli di sostituire un sistema con un altro, ma di liberare Siegfried dalle catene del sistema stesso. Benno è una persona ricca di humor, qualità con cui riesce a distendere situazioni tese, sdrammatizzando le critiche negative. Egli è abituato a far notare a Siegfried le sue sciocchezze di modo che egli possa accorgersene. Conosce molto bene Siegfried e susciterà l’interesse dell’amico portando alla sua festa una misteriosa “Dama bianca”. La fugace visione apparirà a Siegfried nel suo sogno sotto le sembianze di una meravigliosa fanciulla Cigno, vittima dell’incantesimo di Rothbart, in cui Siegfried riconosce il Padre”.
Teet Kask