dall’omonimo romanzo di GIOVANNI GRECO
Prodotto dalla compagnia DAF di Giuseppe Ministeri
dal Teatro Vittorio Emanuele di Messina
in collaborazione con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico
con
ILARIA GENATIEMPO
VITTORIA FARO
ILENIA D’AVENIA
STEFANO GUERRIERI
musica dal vivo
DANIELA TROILO
regia e drammaturgia
GIOVANNI GRECO
assistente alla regia
GIOVANNA MANETTO
ufficio stampa
CARLA ROMANA ANTOLINI
ufficio produzione e organizzazione
MARIAGRAZIA COCO
consulente
GAETANO MAJOLINO
Le vite degli individui sono rette parallele che s’incontrano all’infinito, in un orizzonte illusorio, sono impulsi che corrono avanti e indietro, s’inseguono, talora s’intravedono o si sognano reciprocamente, più spesso si mancano.
María è una mite casalinga di un barrio povero di Buenos Aires, vedova di un muratore di origini italiane.
Gli uomini che hanno preso il potere in Argentina negli anni 70, hanno fatto sparire i suoi due figli, i gemelli Pablo e Miguel, insieme a tante altre persone dissolte nel nulla.
María cerca una risposta, vuole la verità.
La sua vicenda si sovrappone a quella di una donna sterile, Mercedes, figlia e moglie di due militari, di quella giunta che reprime nel sangue ogni forma di opposizione.
Anche Mercedes, però, riuscirà a diventare madre…
Destini che procedono asimmetrici nel tempo e nello spazio, ma indissolubilmente intrecciati, personaggi che appaiono a un angolo di strada o svaniscono senza lasciare traccia, che si ergono a divinità del male, mutano pelle come serpenti, impazziscono, frugano disperatamente nei bassifondi dell’animo alla ricerca della propria identità.
Quell’identità negata a molti negli anni bui della dittatura e che solo alcuni hanno potuto recuperare grazie al lavoro straordinario delle nonne di plaza de Mayo.
Giovanni Greco, autore, regista e docente di recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma,racconta l’oltraggio con una lingua meticcia, che dà forma plastica all’oralità, muovendosi in un arco di tempo che va dall’Argentina degli anni settanta ai giorni nostri, ma che affonda le radici nella storia europea del Novecento(i campi di concentramento nazisti, i moti studenteschi parigini, la caduta del muro di Berlino, l’Italia dei migranti), tra violenza di stato e realismo magico, tra aneliti di rivolta e voluttà del tango.